I Test del piccione: Aprilia Shiver 750 GT
Inviato: ven apr 30, 2021 10:01 am
Lo so, magari la moto in oggetto non è esattamente il "target" per il Gpista medio, ma ieri pomeriggio il commercialista con cui collaboro in studio, che ha questa moto da diversi anni, mi chiede di provarla perché non si fida molto della ciclistica dopo un piccolo incidente (banale scivolata in frenata con chiusura dello sterzo) che gli è costato tre anni fa la frattura della clavicola.
Mi dice che non ha feeling con l'anteriore e si fida delle mie sensazioni per cui mi mette le chiavi sul tavolo chiedendomi di fare un giro quando ho un po' di tempo.
Siccome le moto sono come le donne ed ogni lasciata è persa, soprattutto in tempi di giallo Covid, arraffo le chiavi, casco e giubbotto (ovviamente ero in moto pure io in ufficio) e prendo la porta.
Stiamo parlando di una moto che per me è sempre stata interessante, così come la 900 uscita più recentemente e che avrei provato più volentieri. Bicilindrica della stessa epoca della GP, telaio a traliccio con un motore di cento cavalli scarsi e non pesante (nemmeno leggera però...); vocazione sportiva con una buona abitabilità ed un cupolino che aiuta la declinazione turistica cui pure è votata (anzi sarebbe perché in generale non è confortevole per i motivi che dirò).
Insomma monto in sella e parto. Appena faccio i primi metri capisco il "problema" che probabilmente affligge il suo proprietario: lo sterzo sembra quello di una sportiva di una volta: duretto e pesantino, con poco angolo ed una tendenza a "chiudere" nelle manovre di spostamento alle bassissime velocità. Appena prende un minimo di velocità il problema sparisce per lasciare il posto ad una ben più apprezzabile "precisione" nell'impostare traiettorie. La ruota va dove la metti e dove la metti sta, per cui bene così!
Prendo la strada del Monte Grappa in mocassini e casco Jet (alla faccia di tutti i buoni canoni minimi di sicurezza stradale motociclistica ). Mi dico che andrò pianino e a dire il vero poi lo faccio, quanto meno tengo sempre un buon margine di controllo....
La ciclistica come ho anticipato è rigorosa e precisa: la moto non è agilissima, ma non si sposta minimamente, non ondeggia e da sempre sicurezza nell'impostare le curve così come in percorrenza ed in uscita. Magari non è agilissima, ma nemmeno faticosa da portare in ritmo... si guida bene insomma!
Il motore non ha una grande estensione, ma nel range di utilizzo è godibile e grintoso senza spaventare mai; si tira oltre la zona rossa (8.000 giri) senza che tagli potenza o che si accendano lucine strane; il sound è bello ed oltre al rombo si sente anche un "sibilo" particolare che non mi dispiace, anzi!
I freni sono ottimi (parliamo comunque di una moto che ha dieci anni come la nostra ed ha già abs e pinze radiali Brembo - meditate gente! ). In realtà dovrei parlare solo del freno anteriore, perché il posteriore è come sulle sportive vere: esiste solo per pelare un minimo il carico dall'anteriore prima di entrare in curva, non certo per frenare davvero...
I comandi sono semplici anche se non bellissimi (il manubrio ad esempio è ben dimensionato come posizione di guida, ma fa letteralmente cacare esteticamente!). Ha tre mappature, comando gas ride by wire molto preciso (meditate gente ) tutta roba che in Morini non conoscevano all'epoca!
Gli spazi di abitabilità sono molto buoni anche per me che sono alto, riesco a spostarmi bene sulla sella e le gambe ci stanno bene. Per contro alla lunga la sella risulta poco confortevole e le sospensioni sono rigide, a tutto vantaggio della precisione di guida, ma a discapito del confort ed infatti dopo mezz'ora già mi fa male la schiena!
Al ritorno inforco la Valsugana per capire anche come se la cava sul rettilineo (con il caschetto jet è un bel tema! ) e devo dire che prende velocità in fretta con una buona progressione.
Insomma una moto equilibrata, ben fatta e divertente il giusto il che mi da l'occasione di formulare un pensiero che vorrei condividere con voi, se avete avuto la pazienza di leggere sin qui:
Come i più attenti avranno osservato la tendenza del mercato è da qualche anno quella di introdurre, a fianco dei vari SUV motociclistici da oltre 20.000 Euro (Multistrada 1260, BMW GS 1250, BMW XR 1000, Versys 1000 eccetera) anche una fascia di moto "medie" con cilindrate da 650 a 950, circa un centinaio di cavalli, pesi contenuti così come i prezzi. Moto agili, più facili da guidare e da portare al limite su strada aperta.
Insomma voi preferireste una moto premium con il massimo a disposizione o vi accontentereste di una soluzione diversa?
Il fenomeno è molto evidente per le nude sportive (vedi le varie KTM Duke 850, Aprilia 660, Triumph Street Triple, Monster 937, Kawasaki 900, Honda CB 650, Yamaha MT 7 o anche MT9), ma anche per il nostro segmento con la Yamaha Tracer 900, Ducati Multi 950, BMW f 900 GS ed F 900 XR...
Se avete voglia date un vostro parere!
Metto anche due foto della moto provata...
Mi dice che non ha feeling con l'anteriore e si fida delle mie sensazioni per cui mi mette le chiavi sul tavolo chiedendomi di fare un giro quando ho un po' di tempo.
Siccome le moto sono come le donne ed ogni lasciata è persa, soprattutto in tempi di giallo Covid, arraffo le chiavi, casco e giubbotto (ovviamente ero in moto pure io in ufficio) e prendo la porta.
Stiamo parlando di una moto che per me è sempre stata interessante, così come la 900 uscita più recentemente e che avrei provato più volentieri. Bicilindrica della stessa epoca della GP, telaio a traliccio con un motore di cento cavalli scarsi e non pesante (nemmeno leggera però...); vocazione sportiva con una buona abitabilità ed un cupolino che aiuta la declinazione turistica cui pure è votata (anzi sarebbe perché in generale non è confortevole per i motivi che dirò).
Insomma monto in sella e parto. Appena faccio i primi metri capisco il "problema" che probabilmente affligge il suo proprietario: lo sterzo sembra quello di una sportiva di una volta: duretto e pesantino, con poco angolo ed una tendenza a "chiudere" nelle manovre di spostamento alle bassissime velocità. Appena prende un minimo di velocità il problema sparisce per lasciare il posto ad una ben più apprezzabile "precisione" nell'impostare traiettorie. La ruota va dove la metti e dove la metti sta, per cui bene così!
Prendo la strada del Monte Grappa in mocassini e casco Jet (alla faccia di tutti i buoni canoni minimi di sicurezza stradale motociclistica ). Mi dico che andrò pianino e a dire il vero poi lo faccio, quanto meno tengo sempre un buon margine di controllo....
La ciclistica come ho anticipato è rigorosa e precisa: la moto non è agilissima, ma non si sposta minimamente, non ondeggia e da sempre sicurezza nell'impostare le curve così come in percorrenza ed in uscita. Magari non è agilissima, ma nemmeno faticosa da portare in ritmo... si guida bene insomma!
Il motore non ha una grande estensione, ma nel range di utilizzo è godibile e grintoso senza spaventare mai; si tira oltre la zona rossa (8.000 giri) senza che tagli potenza o che si accendano lucine strane; il sound è bello ed oltre al rombo si sente anche un "sibilo" particolare che non mi dispiace, anzi!
I freni sono ottimi (parliamo comunque di una moto che ha dieci anni come la nostra ed ha già abs e pinze radiali Brembo - meditate gente! ). In realtà dovrei parlare solo del freno anteriore, perché il posteriore è come sulle sportive vere: esiste solo per pelare un minimo il carico dall'anteriore prima di entrare in curva, non certo per frenare davvero...
I comandi sono semplici anche se non bellissimi (il manubrio ad esempio è ben dimensionato come posizione di guida, ma fa letteralmente cacare esteticamente!). Ha tre mappature, comando gas ride by wire molto preciso (meditate gente ) tutta roba che in Morini non conoscevano all'epoca!
Gli spazi di abitabilità sono molto buoni anche per me che sono alto, riesco a spostarmi bene sulla sella e le gambe ci stanno bene. Per contro alla lunga la sella risulta poco confortevole e le sospensioni sono rigide, a tutto vantaggio della precisione di guida, ma a discapito del confort ed infatti dopo mezz'ora già mi fa male la schiena!
Al ritorno inforco la Valsugana per capire anche come se la cava sul rettilineo (con il caschetto jet è un bel tema! ) e devo dire che prende velocità in fretta con una buona progressione.
Insomma una moto equilibrata, ben fatta e divertente il giusto il che mi da l'occasione di formulare un pensiero che vorrei condividere con voi, se avete avuto la pazienza di leggere sin qui:
Come i più attenti avranno osservato la tendenza del mercato è da qualche anno quella di introdurre, a fianco dei vari SUV motociclistici da oltre 20.000 Euro (Multistrada 1260, BMW GS 1250, BMW XR 1000, Versys 1000 eccetera) anche una fascia di moto "medie" con cilindrate da 650 a 950, circa un centinaio di cavalli, pesi contenuti così come i prezzi. Moto agili, più facili da guidare e da portare al limite su strada aperta.
Insomma voi preferireste una moto premium con il massimo a disposizione o vi accontentereste di una soluzione diversa?
Il fenomeno è molto evidente per le nude sportive (vedi le varie KTM Duke 850, Aprilia 660, Triumph Street Triple, Monster 937, Kawasaki 900, Honda CB 650, Yamaha MT 7 o anche MT9), ma anche per il nostro segmento con la Yamaha Tracer 900, Ducati Multi 950, BMW f 900 GS ed F 900 XR...
Se avete voglia date un vostro parere!
Metto anche due foto della moto provata...