I test del Piccione: Triumph Tiger 1050 Sport
Inviato: lun lug 03, 2017 4:21 pm
Cari amici!
In questa sezione ormai scrivo solo io! Speriamo che almeno qualcuno legga, altrimenti pazienza.... vuol dire che le recensioni le scrivo per me a futura memoria
Stavolta, complice un'udienza conclusasi molto prima del previsto, sono andato al Concessionario Triumph, a 400 metri dal Tribunale, a trovare "Ico" - un bassanese che conosco molto bene e che da qualche anno, insieme ad altri due soci, sta gestendo con buoni risultati la Concessionaria Triumph a Vicenza.
A dire il vero il gradimento delle Triumph tra i motociclisti locali (e non solo) è in buona parte merito della casa ma, che sta dimostrando una gran bella vivacità negli ultimi anni, soprattutto nel segmento delle "classiche" grazie al buonissimo e nuovo motore bicilindrico 1200 raffreddato ad acqua.
La nuova Bonnie però magari la proverò un'altra volta: non penso prossimo che i palati dei Granpassisti trovino gradevole il sapore di test dedicati a old classic, cafè racer e quant'altro vi assomigli! Lo stesso dicasi per le nude sportive!
Già ho visto a suo tempo il grande interesse che a suo tempo ha suscitato il mio test della Yamaha MT-09 ed MT-10
Quindi parlo con Ico un po' del più e del meno per poi buttargli lì: "Senti, ultimamente mi sta venendo una certa voglia di sperimentare la via del tricilindrico... che dici?" Sul genere ci sarebbe giusta giusta la Tiger Sport 1050! Lui mi fa: "Caspita, ce l'avevo in prova fino ad un paio di settimane fa, ma ora è scaduta! Mi spiace..." Io lo guardo intensamente come per dirgli: "ti ricordi quella consulenza telefonica dell'anno scorso con qualche dritta giusta per te ed i tuoi soci? Te lo ricordi che ti è costata quanto la farina?"
Lui è un ragazzo intelligente (ed io lo so) quindi senza che io apra nemmeno bocca continua la frase e mi dice: "però potrei mettere su la targa prova, tiro fuori la moto e ti faccio fare un giretto"... "Bravo ragazzo! Stavo per proporlo io! "
Quindi niente pippe da compilare e da firmare, ma solo l'attesa che la motona scenda placida e tranquilla nel piazzale con la sua bella targa prova allacciata come un perizoma al suo culetto sodo!
Tre spiegazioni sull'elettronica che è piuttosto essenziale, ma completa: tre mappature (rain, road e sport), abs, comando del gas ride by wire.
Finchè il motore ronfa sornione giro intorno alla creatura per farmi un'idea generale su estetica e dimensioni.
La moto nasce da un'idea molto azzeccata (del resto percorsa da altri marchi) con lo scopo di creare il giusto mix tra sportività e confort. Il design però è ormai datato ed i restyling degli ultimi anni sono solo un'attenuante per la casa inglese, che per conto mio dovrà mettere ben più seriamente le mani su questo progetto per modernizzarlo in modo ben più deciso!
La moto che mi accingo a cavalcare poi ha una livrea argento metallizzato che andrebbe bene forse per mia nonna (pace all'anima sua!)... Ico infatti mi precisa subito che ne ha vendute tante (io in giro ne vedo pochine però...) e tutte nere opache (in effetti mi ricordo bene ad EICMA di averne viste di quel colore con ben altro appeal estetico!).
La plancia degli strumenti è proprio bruttina, con una piastra di sterzo superiore che sa di risparmio, una strumentazione misto digitale/analogica ormai datata e, soprattutto, molta plastica in vista oltre a qualche cavo "scotchato" malamente e troppo visibile anch'esso. Le stesse coppe posteriori dei fari sono di plasticona ed andrebbero coperti in qualche modo. L'impressione generale in quella zona è che c'è tanto posto riempito maluccio da troppe poche cose. Mi piacciono invece la sella, i blocchetti, le maniglie passeggero ed i fianchetti, oltre naturalmente ai bellissimi cerchi, il forcellone monobraccio. In generale la linea è ancora bella e piacevole.
Monto in sella dopo aver fatto un paio di foto e mando due accelleratine a vuoto: il motore sibila più che rombare, qua è d'uopo una bella sostituzione del terminale ed il buon Ico si affretta a dirmi che la Arrow ne fa uno dedicato... meno male!
La posizione di guida è più "seduta", la moto è più bassa della GP; ginocchia in posizione naturale e braccia appena piegate... lo spazio c'è e la seduta è comoda. Parto. Lo sterzo lo senti "pesantino" da stradale vera, un po' a scapito dell'agilità, ma a vantaggio di una sensazione di sicurezza.
Mi dirigo diretto verso il circuito dei miei test: il Monte Berico!
Ico mi tiene il guinzaglio corto con la moto in riserva che mi segna 50 km. di autonomia, ma io non ho problemi: dopo un paio di chilometri c'è il Distributore della "signora simpatica" dove fare i 5 Euro del pidocchioso e ristabilire un'autonomia idonea ad un test come si deve!
Detto questo inizio a guidare nel misto stretto; curva dopo curva ti accorgi che la moto è molto facile. Il motore è sempre neutro, ha potenza e coppia disponibili senza esitazioni e senza particolari picchi a tutti i regimi. In basso è fluidissima; si ha l'impressione che possa viaggiare a regimi bassissimi senza alcun impuntamento, liscia ed elettrica come poche. Se accelleri il Triple si scuote appena e trasmette la sua grinta alla ruota senza spaventare, ma la velocità aumenta in fretta tra una curva e l'altra! Così per forza di cose provo anche i freni: la coppia di Nissin radiali davanti è molto pronta con una corsa ultrarapida della leva. Forse dovrebbe essere un po' meno brusca in attacco, ma il feeling con la modulabilità è comunque buone. Dietro, come ogni sportiva stradale, il freno pare messo lì per sbaglio e serve solo per tenere un minimo carico il posteriore prima di entrare in curva. La moto insomma è come l'uomo ragno : "Il tuo amichevole Spider-Man di quartiere"! Ben diversa rispetto alle altre due tre cilindri che avevo provato in quanto sia il Cross Plane Yamaha che (soprattutto) il tricilindrico dell'MV Agusta Turismo Veloce sono motori molto più nervosi e con una erogazione più appuntita. La Tiger scende facile in piega e la sella ampia e liscia consente di spostarsi con agilità anche nei cambi di direzione. Un po' di agilità in più non guasterebbe, ma nel complesso c'è da stare contenti!
Rispetto allo Speed che avevo molti anni fa l'allungo è ben più contenuto (comunque fino a 9/10 mila giri arriva anche lei), ma il tutto è a favore di una splendida guidabilità! Il cambio si può usare anche pochino tanto è facile da portare sin dai 2000 giri in su!
Il comando del gas, come ho detto, è "ride by wire" ed è ben tarato, tanto che non ha alcun ritardo nella risposta e restituisce una sensazione di naturale accelerazione al polso (con altre moto avevo riscontrato qualche problema da questo punto di vista). Ha anche il cruise control regolabile in accelerazione e decelerazione direttamente dal blocchetto destro, che nei viaggi è una grande comodità devo dire...
Il tutto, udite udite, per la cifra di 12.000,00 Euro che tutto sommato non è malaccio no?!
Rientrato ai box Ico mi guarda perplesso e poi guarda l'orologio; "Lo so", dico io "Mi sono un po' allargato, ma ho fatto un po' di benza daiiiii!". Ovviamente mi chiede di dargli un parere e gli dico quello che penso, nel bene e nel male. "Forse ad Eicma vedremo un restyling" mi confida, ma io vorrei una nuova moto con questa filosofia, fatta con più cura e magari un pizzichino di birra in più (appena appena eh? Senza esagerare perché quel motorone se "sfruculiato" troppo fa paura!"). Per quella mi sa che dovrò aspettare ed è poco male. Intanto mi godo ancora la GP!
Aggiungo qualche foto dell'esemplare provato ed un paio della versione nera, senz'altro più accattivante!
In questa sezione ormai scrivo solo io! Speriamo che almeno qualcuno legga, altrimenti pazienza.... vuol dire che le recensioni le scrivo per me a futura memoria
Stavolta, complice un'udienza conclusasi molto prima del previsto, sono andato al Concessionario Triumph, a 400 metri dal Tribunale, a trovare "Ico" - un bassanese che conosco molto bene e che da qualche anno, insieme ad altri due soci, sta gestendo con buoni risultati la Concessionaria Triumph a Vicenza.
A dire il vero il gradimento delle Triumph tra i motociclisti locali (e non solo) è in buona parte merito della casa ma, che sta dimostrando una gran bella vivacità negli ultimi anni, soprattutto nel segmento delle "classiche" grazie al buonissimo e nuovo motore bicilindrico 1200 raffreddato ad acqua.
La nuova Bonnie però magari la proverò un'altra volta: non penso prossimo che i palati dei Granpassisti trovino gradevole il sapore di test dedicati a old classic, cafè racer e quant'altro vi assomigli! Lo stesso dicasi per le nude sportive!
Già ho visto a suo tempo il grande interesse che a suo tempo ha suscitato il mio test della Yamaha MT-09 ed MT-10
Quindi parlo con Ico un po' del più e del meno per poi buttargli lì: "Senti, ultimamente mi sta venendo una certa voglia di sperimentare la via del tricilindrico... che dici?" Sul genere ci sarebbe giusta giusta la Tiger Sport 1050! Lui mi fa: "Caspita, ce l'avevo in prova fino ad un paio di settimane fa, ma ora è scaduta! Mi spiace..." Io lo guardo intensamente come per dirgli: "ti ricordi quella consulenza telefonica dell'anno scorso con qualche dritta giusta per te ed i tuoi soci? Te lo ricordi che ti è costata quanto la farina?"
Lui è un ragazzo intelligente (ed io lo so) quindi senza che io apra nemmeno bocca continua la frase e mi dice: "però potrei mettere su la targa prova, tiro fuori la moto e ti faccio fare un giretto"... "Bravo ragazzo! Stavo per proporlo io! "
Quindi niente pippe da compilare e da firmare, ma solo l'attesa che la motona scenda placida e tranquilla nel piazzale con la sua bella targa prova allacciata come un perizoma al suo culetto sodo!
Tre spiegazioni sull'elettronica che è piuttosto essenziale, ma completa: tre mappature (rain, road e sport), abs, comando del gas ride by wire.
Finchè il motore ronfa sornione giro intorno alla creatura per farmi un'idea generale su estetica e dimensioni.
La moto nasce da un'idea molto azzeccata (del resto percorsa da altri marchi) con lo scopo di creare il giusto mix tra sportività e confort. Il design però è ormai datato ed i restyling degli ultimi anni sono solo un'attenuante per la casa inglese, che per conto mio dovrà mettere ben più seriamente le mani su questo progetto per modernizzarlo in modo ben più deciso!
La moto che mi accingo a cavalcare poi ha una livrea argento metallizzato che andrebbe bene forse per mia nonna (pace all'anima sua!)... Ico infatti mi precisa subito che ne ha vendute tante (io in giro ne vedo pochine però...) e tutte nere opache (in effetti mi ricordo bene ad EICMA di averne viste di quel colore con ben altro appeal estetico!).
La plancia degli strumenti è proprio bruttina, con una piastra di sterzo superiore che sa di risparmio, una strumentazione misto digitale/analogica ormai datata e, soprattutto, molta plastica in vista oltre a qualche cavo "scotchato" malamente e troppo visibile anch'esso. Le stesse coppe posteriori dei fari sono di plasticona ed andrebbero coperti in qualche modo. L'impressione generale in quella zona è che c'è tanto posto riempito maluccio da troppe poche cose. Mi piacciono invece la sella, i blocchetti, le maniglie passeggero ed i fianchetti, oltre naturalmente ai bellissimi cerchi, il forcellone monobraccio. In generale la linea è ancora bella e piacevole.
Monto in sella dopo aver fatto un paio di foto e mando due accelleratine a vuoto: il motore sibila più che rombare, qua è d'uopo una bella sostituzione del terminale ed il buon Ico si affretta a dirmi che la Arrow ne fa uno dedicato... meno male!
La posizione di guida è più "seduta", la moto è più bassa della GP; ginocchia in posizione naturale e braccia appena piegate... lo spazio c'è e la seduta è comoda. Parto. Lo sterzo lo senti "pesantino" da stradale vera, un po' a scapito dell'agilità, ma a vantaggio di una sensazione di sicurezza.
Mi dirigo diretto verso il circuito dei miei test: il Monte Berico!
Ico mi tiene il guinzaglio corto con la moto in riserva che mi segna 50 km. di autonomia, ma io non ho problemi: dopo un paio di chilometri c'è il Distributore della "signora simpatica" dove fare i 5 Euro del pidocchioso e ristabilire un'autonomia idonea ad un test come si deve!
Detto questo inizio a guidare nel misto stretto; curva dopo curva ti accorgi che la moto è molto facile. Il motore è sempre neutro, ha potenza e coppia disponibili senza esitazioni e senza particolari picchi a tutti i regimi. In basso è fluidissima; si ha l'impressione che possa viaggiare a regimi bassissimi senza alcun impuntamento, liscia ed elettrica come poche. Se accelleri il Triple si scuote appena e trasmette la sua grinta alla ruota senza spaventare, ma la velocità aumenta in fretta tra una curva e l'altra! Così per forza di cose provo anche i freni: la coppia di Nissin radiali davanti è molto pronta con una corsa ultrarapida della leva. Forse dovrebbe essere un po' meno brusca in attacco, ma il feeling con la modulabilità è comunque buone. Dietro, come ogni sportiva stradale, il freno pare messo lì per sbaglio e serve solo per tenere un minimo carico il posteriore prima di entrare in curva. La moto insomma è come l'uomo ragno : "Il tuo amichevole Spider-Man di quartiere"! Ben diversa rispetto alle altre due tre cilindri che avevo provato in quanto sia il Cross Plane Yamaha che (soprattutto) il tricilindrico dell'MV Agusta Turismo Veloce sono motori molto più nervosi e con una erogazione più appuntita. La Tiger scende facile in piega e la sella ampia e liscia consente di spostarsi con agilità anche nei cambi di direzione. Un po' di agilità in più non guasterebbe, ma nel complesso c'è da stare contenti!
Rispetto allo Speed che avevo molti anni fa l'allungo è ben più contenuto (comunque fino a 9/10 mila giri arriva anche lei), ma il tutto è a favore di una splendida guidabilità! Il cambio si può usare anche pochino tanto è facile da portare sin dai 2000 giri in su!
Il comando del gas, come ho detto, è "ride by wire" ed è ben tarato, tanto che non ha alcun ritardo nella risposta e restituisce una sensazione di naturale accelerazione al polso (con altre moto avevo riscontrato qualche problema da questo punto di vista). Ha anche il cruise control regolabile in accelerazione e decelerazione direttamente dal blocchetto destro, che nei viaggi è una grande comodità devo dire...
Il tutto, udite udite, per la cifra di 12.000,00 Euro che tutto sommato non è malaccio no?!
Rientrato ai box Ico mi guarda perplesso e poi guarda l'orologio; "Lo so", dico io "Mi sono un po' allargato, ma ho fatto un po' di benza daiiiii!". Ovviamente mi chiede di dargli un parere e gli dico quello che penso, nel bene e nel male. "Forse ad Eicma vedremo un restyling" mi confida, ma io vorrei una nuova moto con questa filosofia, fatta con più cura e magari un pizzichino di birra in più (appena appena eh? Senza esagerare perché quel motorone se "sfruculiato" troppo fa paura!"). Per quella mi sa che dovrò aspettare ed è poco male. Intanto mi godo ancora la GP!
Aggiungo qualche foto dell'esemplare provato ed un paio della versione nera, senz'altro più accattivante!